Insieme a milioni di italiani, anche il Centro Speranza ha appreso con grande dolore la notizia della morte del caro amico Fabrizio Frizzi.
Nella notte del 26 marzo, un’emorragia cerebrale ha messo la parola ‘fine’ alla malattia con cui Frizzi ha convissuto negli ultimi mesi, senza mai abbassare la guardia, lottando per restare legato alla vita e all’amore dei suoi cari. E la battaglia contro la malattia, la battaglia per la vita, era troppo importante: per la figlia Stella (“una missione per cui vivere”) e la moglie Carlotta. Invece Fabrizio se n’è andato a 60 anni. Li aveva compiuti il 5 febbraio e anche in quell’occasione aveva sottolineato che la lotta contro il male non era finita.
Le suore, gli operatori e tutti gli ospiti del Centro Speranza lo ricordano con affetto.
“Fabrizio la vita è meravigliosa, lo sapevi, lo hai sempre detto e testimoniato spendendo la tua vita al servizio di una comunicazione retta, con rispetto per il pubblico, fin dal tuo debutto. Il Signore ti ricompenserà con la Pace eterna del Padre Dio Amore Misericordioso per il bene che hai fatto nella gratuità, anche per le persone più fragili. Ciao Fabrizio, la tua sincera amicizia è la migliore eredità che potevi lasciarci.”
L’ultimo saluto al Centro Speranza lo scorso 13 febbraio, con un messaggio su WhatsApp “Carissimi, vi ringrazio per i messaggi di vicinanza che mi avete mandato nei giorni difficili. Ora sto un po’ meglio e spero di guarire. Un abbraccio a tutti voi. Fabrizio”.
Nel suo cammino Fabrizio Frizzi ha sempre trovato il tempo e il modo di fare la sua parte nella solidarietà. Ha condotto per anni La partita del cuore e raccontò pubblicamente di aver donato il midollo, invitando gli italiani a seguire il suo esempio. E proprio sulla strada, incontrò per la prima volta i bambini e i ragazzi con disabilità del Centro Speranza di Fratta Todina.
Nel 2004 Fabrizio Frizzi partecipò alla Camminata della Speranza, la manifestazione promossa dalla struttura riabilitativa umbra, che quest’anno giunge alla 29° edizione, porta alla ribalta dell’attenzione pubblica locale i bisogni e i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Frizzi si era unito al corteo per promuovere una società solidale e, seguendo il suo esempio, quasi mille persone parteciparono. Fu un grande successo. Da quel primo incontro, fu subito ‘sintonia’ perché Fabrizio Frizzi era un ragazzo dal cuore sincero, gentile con tutti e le anime buone, le persone con disabilità, le sanno riconoscere. In seguito Fabrizio Frizzi visitò la struttura riabilitativa che ospita bambini e ragazzi con gravi disabilità, fisiche, psichiche multisensoriali e del comportamento, gestita dalle suore Ancelle dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza. Un altro incontro, pubblico, nel 2008, Fabrizio Frizzi omaggiò della sua presenza il Centro Speranza in occasione del debutto dei ragazzi con disabilità nel musical “Le Cenerentole” al Teatro Comunale di Todi. Gli stessi ragazzi ricordano ancora che volevano a tutti i costi la sua presenza alla prima dello spettacolo teatrale e, nella gioia più inaspettata, Fabrizio Frizzi riuscì a liberarsi dai suoi tanti impegni solo alle cinque del pomeriggio per arrivare puntuale all’evento. Fabrizio arrivò con semplicità, da solo, con la sua auto, per non deludere i ragazzi e le loro famiglie che lo aspettavano con trepidazione.
Tantissime fotografie hanno immortalato i bellissimi momenti vissuti insieme al Centro Speranza, i sorrisi, gli abbracci, l’attenzione con cui Fabrizio Frizzi prestò ascolto alle spiegazioni degli operatori che si prendono cura degli ospiti del Centro Speranza.
Alla triste notizia della scomparsa i ragazzi del Centro Speranza si sono commossi, ricordando la bella amicizia con Fabrizio Frizzi. Fabrizio fuggiva i flash dei fotografi, le luci della ribalta, ma della sua luce di amico gentile, resterà un vivo ricordo per tutti noi.